STORIA DELLA CANNABIS MEDICA
La Canapa, in latino Cannabis Sativa, è una pianta che appartiene all'ordine Urticales, famiglia delle Cannabacee. Tutte le piante di Cannabis producono principi attivi ma la potenza e la quantità degli effetti varia in base alle condizioni di crescita della pianta, clima, tipo di coltivazione. Il clima torrido dell'India permette di raccogliere il tipo di C. più potente: la Cannabis Sativa sottospecie Indica che possiede le caratteristiche ricercate in ambito medico, già note ed ampiamente sfruttate in antichità.
La
Cannabis Sativa è stata utilizzata terapeuticamente per quasi 5.000
anni, a partire dalla medicina tradizionale orientale.
Alcune delle
prime prove di ciò si trovano nella pen-ts'ao ching,
la prima farmacopea al mondo, compilata sulla base di antiche
pratiche cinesi fin dal 2700 a.C. Il papiro Ebers,
scritto in Egitto intorno al 1500 a.C., fa menzione della C.
impiegata per l'applicazione topica a scopo antinfiammatorio.
Fu solo nel 1841 che la Cannabis Medica fu introdotta nella medicina occidentale grazie al lavoro di William O'Shaughnessy, un medico irlandese, che incontrò la "canapa indiana" a Calcutta. Entro la fine del 19° secolo, la Cannabis Medica divenne ampiamente diffusa nelle Americhe.
Nell'Impero
Romano, l'uso medico della Cannabis è stato menzionato da Plinio il
Vecchio, Dioscoride e Galeno.
Solo quest'ultimo fece menzione degli
effetti psicoattivi. La Naturalis Historia di
Plinio il Vecchio, la più antica enciclopedia esistente del mondo
greco-romano, è una raccolta esaustiva delle conoscenze disponibili
all'epoca. Nel libro 20, Plinio illustrò gli usi medicinali della Cannabis, differenziando fra quella coltivata e una varietà selvatica che
cresce nelle foreste. Plinio non parlò nel suo trattato di proprietà
inebrianti o euforizzanti ma descrisse le proprietà antinfiammatorie
ed antalgiche della pianta.
Anche il medico greco Dioscoride (c. 40-90 d.C.) confermò, nella sua farmacopea, "De Materia Medica", che le applicazioni fatte con la radice bollita della Cannabis potevano ridurre l'infiammazione. Claudius Galen (129-199/217 d.C.) scrisse che era consuetudine in Italia servire come dessert piccole torte contenenti marijuana.
La Cannabis fu molto
apprezzata nella medicina occidentale tra la fine del XIX e l'inizio
del XX secolo.
La regina Vittoria assumeva la Cannabis per le mestruazioni
dolorose e l'imperatrice Elisabetta d'Austria la prendeva per la
tosse e forse anche per stimolare l'appetito. L'imperatrice era
generalmente diffidente nei confronti delle medicine e apprezzava che
la cannabis fosse un rimedio naturale.
J.
Russel Reynolds, un medico britannico molto influente, fu nominato
nel 1878 medico ordinario della famiglia della regina Vittoria. Nel
1890, effettuò un sunto di più di 30 anni di esperienza con la Cannabis nel Lancet.
Uno dei principali ostacoli all'uso della Cannabis era il fatto
che il principio attivo non era ancora stato isolato: il THC sarebbe
stato identificato solo nel 1964. Pertanto, gli estratti vegetali non
potevano essere uniformati, perché "la canapa coltivata durante
le diverse stagioni, e in luoghi diversi, varia nella quantità che
contiene dell'agente terapeutico". Glie effetti dovuti al
sovradosaggio erano resi ancora più imprevedibili dalla sensibilità
idiosincratica del paziente. Pertanto, Reynolds cercò di ottenere
Cannabis proveniente sempre dalla stessa fonte per la preparazione
delle sue "tinture". La tintura veniva somministrata in
gocce su un pezzetto di zucchero o di pane, procedendo con cautela a
partire da un basso dosaggio ed eventuali progressivi aumenti.
L'autore definì la Cannabis un farmaco utilissimo in una varietà di
malattie dolorose tra cui nevralgie facciali, emicrania, dismenorrea
e parestesie.
Le indicazioni di Reynolds sono in linea con i moderni studi sui registri della Cannabis Medicinale, che ne dimostrano il largo impiego e l'efficacia sul dolore in sostituzione di altri farmaci sedativi, analgesici ed antinfiammatori.
Nel corso del XX
secolo, una serie di ostacoli ha limitato l'uso della Cannabis, in
particolare negli Stati Uniti con il Marihuana Tax Act del
1937 e la rimozione della pianta dalla farmacopea americana pochi anni
dopo.
La Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del
1961 ha posto la Cannabis sotto il regime di controllo più rigoroso
insieme all'eroina.
L'età d'oro della Cannabis si è definitivamente conclusa nel 1970, quando è stata dichiarata droga negli Stati Uniti e la ricerca sulle sue proprietà è stata praticamente resa impossibile.