Cure alternative per il Dolore Cronico
LA CANNABIS AGISCE DIRETTAMENTE SULLA PERCEZIONE DEL DOLORE, CON MINORI AFFETTI AVERSI DELLE TERAPIE TRADIZIONALI, E POTENZIALMENTE SUL TONO DELL'UMORE
Il dolore cronico è per definizione un "dolore che si protrae oltre i tempi normali di guarigione di una lesione o di un'infiammazione, abitualmente 3-6 mesi, e che perdura per anni".
Il dolore cronico è stato riconosciuto come una vera e propria patologia a sè stante che può comportare conseguenze invalidanti per la persona che ne soffre, dal punto di vista fisico, psicologico e socio-relazionale; esso infatti può compromettere qualsiasi attività quotidiana generando depressione, senso di sfiducia e malessere.
Mal di schiena, emicrania, endometriosi, vulvodinia, fibromialgia, artrosi, nevralgie, esiti da trauma, herpes zoster, sono solo alcuni esempi di malattie caratterizzate dalla presenza di dolore cronico che, quando non viene diagnosticato e curato nel modo più adeguato, può non estinguersi e non abbandona più le persone che ne sono colpite e che devono viverne continuativamente la sofferenza.
Il dolore cronico interessa potenzialmente tutte le fasce d'età con una maggiore prevalenza nelle donne ed è stato riconosciuto come una delle cause principali di consultazione medica.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha identificato come uno dei maggiori problemi mondiali di salute pubblica.
In Italia la Fondazione ISAL si è impegnata per il riconoscimento del dolore cronico come patologia a sé stante.
Le
terapie attualmente utilizzate oggi nella gestione del dolore cronico si basano principalmente su farmaci analgesici non steroidei (FANS) e farmaci steroidei e oppiacei,
per intervenire nei casi di dolore particolarmente intenso.
Queste cure
convenzionali estinguono effettivamente il dolore ma possono alla lunga perdere di efficacia e comportano diversi effetti collaterali, spesso anche gravi.
Per questa ragione, la ricerca di cure alternative sta diventando sempre più fondamentale per il benessere di chi soffre di dolore cronico e si rivolge alla terapia del dolore.
CBD e THC, sono tra le componenti più promettenti della pianta di Cannabis, ed un di un gran numero di studi scientifici che ne riportano l'efficacia in alcune forme di dolore cronico.
"Il dolore non è una sensazione percettiva semplice ma un'emozione con una connotazione affettiva sgradevole."
Un supporto di tipo psicologico (soprattutto dove prevale nel dolore l'aspetto di segnale comunicativo e richiesta di aiuto somatizzata dovuta all'incapacità di dare parole ai propri conflitti interni e/o a problematiche relazionali) e la terapia a base di Cannabis che agisce direttamente sul dolore e potenzialmente sul tono dell'umore, possono essere trattamenti decisivi nella qualità della vita dei pazienti.