La Cannabis Medica per il trattamento della Vulvodinia
I CANNABINOIDI HANNO DIMOSTRATO POTENZIALE NEL TRATTAMENTO DELLA VULVODINIA, RIDUCENDO IL DOLORE NEUROPATICO E MIGLIORANDO LA QUALITÀ
DI VITA GENERALE, SESSUALE E RELAZIONALE DI CHI SOFFRE DI QUESTA PATOLOGIA CRONICA.
La Vulvodinia è una condizione cronica caratterizzata da dolore vulvare persistente o ricorrente, che può manifestarsi senza cause apparenti.
I sintomi variano tra bruciore, irritazione, prurito e dolore acuto, che possono rendere difficile o dolorose attività come il sesso, l'esercizio fisico, e talvolta anche lo stare seduti.
La condizione può manifestarsi in modo localizzato in una specifica area della vulva, oppure estendersi a tutta la regione, e può presentarsi spontaneamente o essere indotta da contatto e pressione.
Le cause della Vulvodinia non sono del tutto chiare, ma diverse ipotesi suggeriscono che vari fattori possano contribuire alla sua insorgenza.
Fra questi, le infezioni vaginali ricorrenti o non trattate adeguatamente sono una possibile causa scatenante. In particolare, infezioni prolungate da Candida o altre vaginiti possono irritare e sensibilizzare i nervi vulvari, portando a una risposta dolorosa cronica anche una volta risolta l'infezione. Questo fenomeno è legato alla sensibilizzazione centrale, un meccanismo per cui il sistema nervoso sviluppa una risposta amplificata e persistente al dolore.
Inoltre, le infezioni vaginali ripetute possono alterare il microbioma vaginale, aumentando la vulnerabilità a reazioni infiammatorie che contribuiscono a rendere cronico il dolore vulvare.
Tra gli altri fattori di rischio troviamo predisposizioni genetiche, traumi o lesioni nervose, debolezza o spasmi muscolari del pavimento pelvico e livelli elevati di stress.
Spesso, le persone con vulvodinia possono soffrire di altre sindromi dolorose croniche, come la sindrome dell'intestino irritabile e la fibromialgia, suggerendo un legame con disturbi del sistema nervoso e l'elaborazione del dolore.
Il trattamento della Vulvodinia è multidisciplinare e comprendere varie opzioni.
Oltre ai farmaci antidolorifici, le terapie e talvolta prevedono anche altri farmaci orali come antidepressivi e anticonvulsivanti per la gestione del dolore neuropatico, che possono avere notevoli effetti collaterali.
Nelle situazioni in cui la vulvodinia non risponde a trattamenti conservativi, si può ricorrere a interventi chirurgici come la vestibulectomia, mirati a rimuovere tessuti dolenti.
Oltre ai trattamenti farmacologici, ci sono anche opzioni naturali e complementari che possono alleviare i sintomi.
La fisioterapia del pavimento pelvico, ad esempio, può aiutare a ridurre la tensione muscolare, alleviando il dolore associato alla vulvodinia.
Anche l'agopuntura si è dimostrata utile in alcuni casi, migliorando la qualità della vita grazie alla capacità di ridurre il dolore e promuovere rilascio di endorfine, migliorare la circolazione e l'infiammazione cronica che è uno dei principali fattori di dolore nelle condizioni pelviche, ed i suoi effetti sul sistema nervoso autonomo e la riduzione dello stress.
Per il trattamento a livello topico sono spesso proposte delle creme anestetiche, come quelle a base di lidocaina, comunemente utilizzate per alleviare il dolore acuto. L'azione principale di queste creme è quella di intorpidire localmente l'area dolorante, riducendo temporaneamente la sensibilità e il dolore. Tuttavia, il loro effetto è temporaneo e può causare irritazioni o effetti collaterali se usati frequentemente.
Diversi studi suggeriscono che il CBG, uno dei principali cannabinoidi non psicoattivi della Cannabis, potrebbe avere effetti positivi nel trattamento dei dolori neuropatici e delle infiammazioni, e potrebbe agire come un antinfiammatorio locale nella vulvodinia, riducendo il dolore senza gli effetti collaterali potenzialmente legati alle creme anestetiche tradizionali.
È bene considerare che nonostante le creme anestetiche possano fornire sollievo immediato e consentire di intraprendere un rapporto sessuale senza dolore, allo stesso tempo compromettono la possibilità di provare piacere, contrariamente all'utilizzo di cannabinoidi che è associato invece ad un aumento delle sensazioni piacevoli durante il coito e della soddisfazione sessuale.
Le creme al CBG potrebbero offrire un'alternativa più naturale, con effetti a lungo termine sul benessere della zona trattata.
Insieme al medico specializzato è anche possibile un’elevata personalizzazione dei farmaci impiegati: le creme o gli ovuli, cosi come altre preparazioni galeniche possono essere realizzate "su misura" del paziente e delle sue specifiche esigenze, con diverse proporzioni di THC, CBD, altri cannabionoidi e ingredienti utilizzati in combinazione per raggiungere gli effetti attesi.
Tra le opzioni di trattamento, la Cannabis Medica sta ricevendo attenzione per la sua capacità di modulare il dolore cronico neuropatico. I cannabinoidi agiscono sui recettori del sistema endocannabinoide, che è coinvolto nella regolazione del dolore e delle risposte infiammatorie.
Studi recenti hanno indicato che l'uso di Cannabis può alleviare i sintomi della Vulvodinia, migliorando il dolore e la qualità della vita deI pazienti. Oltre agli effetti analgesici, alcuni pazienti riportano anche una riduzione dell'ansia e della depressione associate alla condizione.
Fra gli studi che evidenziano il potenziale terapeutico dei cannabinoidi per la gestione del dolore vulvodinico, troviamo un'indagine condotta da Dr. Becky Lynn che ha esplorato l'effetto dei cannabinoidi non solo sulla vulvodinia, ma anche sulla funzione sessuale.
Questo studio suggerisce che il THC potrebbe interagire con i recettori CB1, influenzando il rilascio di serotonina e, di conseguenza, riducendo la sensibilità al dolore e migliorando il benessere sessuale nelle persone affette da vulvodinia (Lynn et al., 2020).
Uno studio del 2021, pubblicato su Journal of Cannabis Research, ha esaminato come l'uso di Cannabis possa ridurre sintomi specifici della vulvodinia, tra cui bruciore, dolore acuto e disagio durante attività come il sesso o l'inserimento di tamponi.
i partecipanti hanno riportato un miglioramento significativo del dolore e una riduzione dell'intensità dei sintomi a seguito della somministrazione di Cannabis, confermando un potenziale terapeutico.
Inoltre, è emerso che l'uso di Cannabis è percepito come utile anche per alleviare l'ansia e la depressione, condizioni comuni tra le persone affette da vulvodinia e che spesso contribuiscono ad amplificare il dolore e il disagio generale.
Una pubblicazione dell'Università della Florida Centrale ha esplorato l'uso della Cannabis per alleviare i sintomi della vulvodinia in un campione di 38 partecipanti valutandone sia i sintomi (dolore, prurito, bruciore, dispereunia) sia le aspettative di sollievo.
Lo studio del 2023 ha rilevato aspettative e risposta al trattamento entrambe positive nella maggior parte dei partecipanti a conferma dell'efficacia della terapia.
Le persone affette da vulvodinia possono trarre beneficio da un approccio terapeutico integrato, che combini trattamenti farmacologici, terapie naturali e supporto psicologico per gestire l'impatto del dolore cronico e migliorare la qualità della vita.
La strategia terapeutica, il dosaggio, la tipologia di Cannabis e i metodi di somministrazione variano da paziente a paziente in base alla manifestazione dei sintomi e dalla risposta individuale alla sostanza. Risulta pertanto importante avvalersi di prodotti certificati, standardizzati e dall'elevato valore terapeutico oltre che dell'esperienza medica per una terapia personalizzata che dia risultati ottimali.