Difendersi dall'allergia con la Cannabis Medica

15.04.2021

LA CANNABIS MEDICA HA EFFETTI BRONCODILATANTI E ANTINFIAMMATORI, DUNQUE PUÒ, AL PARI DEGLI ANTISTAMINICI, RIDURRE I SINTOMI DA REAZIONE ALLERGICA, CUTANEA E RESPIRATORIA.
DA EVITARE IL FUMO

Come ogni anno con l'arrivo della primavera e lo sbocciare dei fiori, aumenta anche la conentrazione dei pollini nell'aria, favorendo i disturbi tipici delle allergie primaverili: i pollini che circolano possono provocare una serie di irritazioni agli occhi causando il coinvolgimento delle basse vie aeree con difficoltà a respirare, gli occhi possono prudere o lacrimare, il naso può tapparsi o colare come avviene in caso di raffreddore e la pelle può arrossarsi o addirittura andare incontro a fenomeni di desquamazione.
In alcuni soggetti la bocca si gonfia e si manifesta un certo fastidio e prurito a livello di palato e gola. 

Le allergie respiratorie sono diffuse in tutto il mondo: riguardano circa 1 persona su 4 e solo in Italia sono interessate 20 milioni di persone in forme più o meno serie.  L'utilizzo delle mascherine, non ben tollerato da tutti ma inevitabile in questo periodo, può essere d'aiuto in quanto contribuisce ad evitare l'inalazione di allergeni, che sono di dimensioni nettamente superiori a quelle dei virus,.

In questo particolare periodo, può essere utile imparare a distinguere i sintomi allergici da quelli da Covid-19 con alcune indicazioni rilasciate da Giorgio Walter Canonica, professore di Medicina Respiratoria e Allergologia all'Humanitas University:
«Uno dei sintomi sospetti del Coronavirus è la febbre che invece è assente nelle manifestazioni allergiche. Inoltre la rinite allergica dovrebbe essere più facilmente distinguibile da quella virale perché di solito gli starnuti sono a raffiche, il naso cola molto (e questo è un sintomo non particolarmente tipico di Codiv 19)»

Perchè alcune persone sviluppano questi sintomi?
L'allergia si fonda su fattori genetici: i gemelli identici soffrono delle medesime allergie circa il 70% delle volte; i gemelli non identici nel 40% dei casi presentano le stesse allergie. I genitori allergici hanno solitamente figli allergici ed avere genitori allergici è spesso correlato con la gravità delle allergie. 

L'Istamina è responsabile delle reazioni infiammatorie che aiutano a combattere gli agenti patogeni e le tossine che entrano nel corpo. lacrimare, starnutire, tossire, altro non sono che il tentativo di eliminare gli "invasori".
La risposta allergica può però costituire una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario al contatto con una sostanza esterna considerata dannosa.

Non solo polline: diversi elementi possono scatenare manifestazioni allergiche.
Le allergie domestiche, fra le più diffuse e difficili da evitare, possono riguardare lana o piume dei cuscini, acari, umidità e muffe (tipiche della case dove non batte a sufficienza il sole), accumulo di polvere e/o pelo degli animali, alcuni prodotti chimici per la pulizia della casa.
Prodotti e materiali possono essere sostituiti, è possibile aumentare la frequenza della pulizia della casa, del lavaggio dei tessuti (coperte, federe, copridivano, tende) ma può risultare molto difficile estinguere completamente i sintomi.

Nel caso in cui misure comportamentali risultino insufficienti al contenimento dei sintomi, che possono compromettere notevolmente la qualità di vita di chi ne soffre, sarà necessario intervenire terapeuticamente.

In tempi non così lontani, la Cannabis è stata comunemente consumata miscelata al tabacco tramite combustione. Il fumo colpisce i polmoni, causando sintomi come aumento della tosse, espettorato e iperinflazione. Può anche causare gravi malattie polmonari con l'aumentare degli anni di utilizzo; può indebolire il sistema immunitario, portando alla polmonite e la bronchite cronica. Questo ha generato molta confusione sul possibile ruolo benefico della Cannabis in ambito sanitario.

La cannabis ha un effetto broncodilatatore sulle vie aeree e potrebbe avere un effetto antinfiammatorio sui pazienti asmatici, a patto naturalmente di essere vaporizzata e non fumata.

La dermatite allergica da contatto colpisce circa il 5% degli uomini e l'11% delle donne nei paesi industrializzati ed è una delle principali cause di malattie professionali.
La somministrazione di cannabinoidi può aiutare il sistema di protezione naturale del corpo ad alleviare una malattia allergica della pelle (dermatite allergica da contatto), ha scoperto un gruppo internazionale di ricercatori provenienti da Germania, Israele, Italia, Svizzera e Stati Uniti.
Nell'articolo su Science, i ricercatori descrivono in dettaglio come il sistema endocannabinoide funge da principale regolatore dell'ipersensibilità cutanea da contatto.
In questo modello, hanno dimostrato, ad esempio, che i topi privi di recettori cannabinoidi mostrano risposte infiammatorie della pelle esacerbate da un allergene. I risultati hanno mostrato che la somministrazione di THC ha ridotto significativamente la reazione allergica rispetto ai topi non trattati.

Da allora la ricerca di gruppi di tutto il mondo ha dimostrato che il sistema endocannabinoide è coinvolto in molti processi fisiologici, inclusa la reazione protettiva del corpo dei mammiferi.

Al fine di determinare i modelli di utilizzo e gli atteggiamenti nei confronti della cannabis in pazienti con allergia/asma, è stato recentemente condotto un sondaggio online anonimo sugli atteggiamenti e l'uso della cannabis è stato condotto tramite Adult Allergy & Asthma Network.
I cannabinoidi utilizzati erano tetraidrocannabinolo (33,0%), cannabidiolo (19,3%) o entrambi (47,7%). I pazienti allergici ed asmatici hanno riporato di ricavare dall'assunzione delle sostanze effetti prevalentemente positivi ma che, per la maggior parte, i medici che li seguono non sono disposti a parlare di un utilizzo terapeutico della cannabis.
Naturalmente il fumo può esacerbare i sintomi dell'asma e altre condizioni che influenzano la respirazione, motivo per cui è necessario assumere la cannabis tramite vaporizzazione.

Il tessuto connettivo contiene mastociti, che attivano il rilascio di istamina quando attivato.
Uno studio del 2005 ha dimostrato che la cannabis sarebbe in grado di evitare una risposta istaminica sopprimendo l'attivazione dei mastociti.

Una recentissima pubblicazione dell'American College of Allergy, Asthma and Immunology parla dell'effetto terapeutico e il meccanismo sottostante dell'α-pinene (α-PN) studiato nel modello di rinite allergica, mostrando che il pretrattamento con α-PN ha causato una diminuzione dei sintomi clinici, inclusa una diminuzione del numero di sfregamenti nasali, oculari e auricolari e del peso della milza nei topi, suggerendo che l'α-PN sia un promettente agente anti-allergico e possa essere utile nella gestione clinica della rinite allergica.

Concludendo, secondo la ricerca attuale, per chi soffre di allergie, la Cannabis può attenuare i sintomi riducendo il ricorso ai farmaci tradizionalmente usati nel trattamento delle allergie quali antistaminici e cortisonici che generalmente provocano notevoli effetti collaterali. Chi è costretto ad assumere giornalmente antistaminici infatti saprà che questi farmaci possono arrivare a provocare una sonnolenza diurna insistente. La Cannabis provoca invece un effetto soporifero più contenuto nel tempo, specialmente una volta sviluppata tolleranza, cosa che avviene nell'arco di pochi giorni o settimane.






















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